S.I.S.S.I. 2.0 - Le “due A” del Piano di Transizione Digitale 4.0: Ambizione e Agevolazioni

17 Febbraio 2023
Un piano ambizioso per un’economia trasformata dalle tecnologie digitali

ll Piano di Transizione Digitale 4.0 del governo italiano è un programma ambizioso: mira a creare un’economia più competitiva e sostenibile, migliorare la qualità dei servizi pubblici e promuovere l’innovazione.

La chiave per il raggiungimento di questo obiettivo è la trasformazione dell’economia del paese attraverso l’utilizzo delle tecnologie digitali avanzate, concentrandosi su tre aree principali:

· la diffusione dell’Internet delle cose (Internet of Things – IoT), cioè una tecnologia che consente a dispositivi connessi alla rete di comunicare tra loro e scambiare informazioni. Il governo italiano sta lavorando per promuovere l’adozione dell’IoT in diversi settori, come l’agricoltura, l’energia e i trasporti. Ad esempio, si stanno sviluppando soluzioni IoT per la gestione dei rifiuti, il monitoraggio della qualità dell’aria ed il controllo del traffico.

· l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence – AI), una tecnologia che consente ai computer di apprendere e migliorare continuamente. Il governo italiano sta investendo in progetti di AI per migliorare la qualità dei servizi pubblici e aumentare l’efficienza delle imprese. Ad esempio, si stanno sviluppando sistemi di AI per la diagnostica medica, la prevenzione della criminalità e la gestione dei dati;

· la blockchain, una tecnologia che consente la creazione di registri digitali immutabili e condivisi. Il governo italiano sta esplorando l’utilizzo della blockchain per diverse applicazioni, tra cui la gestione dei beni immobili, la tutela della proprietà intellettuale e la gestione delle transazioni finanziarie.

Come nasce il Piano di Transizione Digitale 4.0

Il Piano Transizione 4.0 sostituisce i precedenti Impresa 4.0 e Industry 4.0 e rappresenta l’indirizzo di politica industriale dell’Italia. Le sue origini sono da ricercarsi nel 2016, quando viene creato il Piano Nazionale Industria 4.0 (L.232/2016) con lo scopo di incentivare gli investimenti su tecnologie I4.0, aumentare la spesa in ricerca ed innovazione, diffondere la cultura I4.0 attraverso la scuola e l’università per sviluppare le competenze specifiche in questo ambito.

Come vengono realizzati gli obiettivi del Piano

Per realizzare gli obiettivi del Piano, sono stati predisposti vari “attrezzi”, fra cui finanziamenti e strutture specifiche (Competence center e Digital innovation Hub). È interessante menzionare le agevolazioni fiscali: nel 2016 furono introdotti il SUPER ammortamento (aliquota di ammortamento al 140%) e l’IPER ammortamento (aliquota di ammortamento al 250%) per le tecnologie abilitanti relative all’I4.0. Nonostante al momento questi strumenti non siano più attivi, la legge di Bilancio 2020 (L 160/2019) ha ridefinito la disciplina degli incentivi fiscali collegati al P.N.I 4.0 mantenendo come unico strumento il credito d’imposta. Questo approccio è stato confermato dalle leggi di bilancio 2021 e 2022 (legge bilancio 2022 nr. 234/2021).

La situazione attuale in termini di agevolazioni

Per i beni strumentali tradizionali l’aliquota, che nel 2022 era al 6%, è diventata zero da partire dal 2023.

Per i beni materiali 4.0 l’aliquota massima, che era del 40%, è scesa al 20% dal 2023.

Per i beni immateriali 4.0 l’aliquota massima, che era del 50%, è scesa al 15% dal 2023.

Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche idonee (il cui riferimento principale è la Legge n. 232 dell’11 dicembre 2016) e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Tuttavia per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 € è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

A fronte dei cali delle aliquote relative all’acquisizione di beni di cui sopra, si registra una situazione invariata per: R&S (ricerche di nuove tecnologie) dove l’aliquota massima è rimasta al 20% anche nel 2023; per l’Innovazione tecnologica, al 10% anche nel 2023; per l’Innovazione green e digitale, al 15% anche nel 2023; per il Design e ideazione estetica, 10% anche nel 2023; per il credito formazione 4.0, fino al 70% anche nel 2023.

Quando un investimento è I4.0

Perché un investimento sia considerato I4.0 bisogna individuare 3 istanti temporali:

· il momento di effettuazione dell’investimento, cioè la data di consegna o spedizione o data in cui si effettua l’effetto traslativo della proprietà. Determina il periodo d’imposta in cui ricade l’investimento e la conseguente aliquota;

· l’entrata in funzione del bene, solitamente la data di collaudo;

· la data di interconnessione, cioè la data dalla dichiarazione dell’azienda o data di verifica di un perito incaricato. Si accede al credito di imposta maggiorato per beni I4.0 dopo l’interconnessione. L’interconnessione tardiva è ammessa, ma va giustificata (per es: problemi su modifiche software sulla macchina) e deve essere documentabile. Lo slittamento fa sì che si inizi a beneficiare del credito d’imposta dal momento in cui il macchinario è interconnesso, ma si applica l’aliquota nell’anno in cui si è effettuato l’investimento

ECIPA scarl – https://fvg.ecipa.eu/ – https://www.ecipa.eu/
PROGETTO S.I.S.S.I. 2.0
Il progetto è finanziato a valere sul FSE POR 2014/2020 - ps 7/15 - IMPRENDERÒ [in] FVG Regione Friuli Venezia Giulia
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