Il lease back è un contratto utilizzato dalle imprese e rappresenta una forma particolare di leasing.
Tecnicamente si tratta di un contratto di “retrolocazione finanziaria” che consiste nella cessione di un bene alla società di leasing e nella contemporanea instaurazione di un contratto di leasing sullo stesso bene. In pratica il bene resta sempre nella disponibilità dell’impresa cedente mentre la società di leasing, dopo l’acquisto, non lo può cedere a terzi perché è vincolata a concederlo in leasing alla stessa impresa cedente. Sebbene si tratti formalmente di due operazioni, in sostanza l’operazione è unica.
L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione 3/23 si è adeguata ai dettami della Corte di Giustizia in tema di lease back. Infatti, l’Agenzia ripercorre tutta l’evoluzione giurisprudenziale per poi soffermarsi sull’identificazione degli elementi che dovrebbero essere indici della sussistenza di un contratto di lease back con conseguente valutazione dell’operazione come cessione di beni (con Iva) ovvero come operazione avente causa finanziaria (esente Iva).
Di seguito gli indici che permettono di qualificare la causa del contratto come squisitamente finanziaria e pertanto esente Iva:
- l’esistenza di clausole che escludono, o limitano, la possibilità di disporre del bene da parte della società di leasing;
- l’esistenza di formule che specificano che il venditore può disporre del bene “come se fosse il proprietario”;
- l’apposizione di clausole che limitano la responsabilità della società di leasing in quanto i rischi continuano ad essere riferiti e riferibili al venditore.
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