Con l’adesione al Concordato Preventivo Biennale (CPB) il contribuente si attesta ad un livello di tassazione predeterminata che sarà indipendente dal futuro imponibile fiscale effettivo (quindi, dalla capacità contributiva).
L’adesione è ovviamente opzionale, non vale ai fini IVA, e mette al riparo il soggetto che vi ha aderito da successivi controlli, salvo che il contribuente sottragga alla tassazione una quota di ricavi superiore al 30% rispetto a quelli “concordati” o commetta alcune gravi irregolarità previste dall’articolo 22 del Decreto legislativo 13/2024.
La convenienza dipende da vari fattori economici e di conformità fiscale.
L’articolo segnalato costituisce una guida – e nelle stesso tempo un’analisi critica – di questo nuovo strumento fiscale per i lavoratori autonomi (Concordato preventivo biennale: ma che senso ha? La guida – Agenda Digitale).
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