Il primo maggio è stato approvato dal Consiglio dei ministri il nuovo Decreto Lavoro che adesso dovrà superare il vaglio del Parlamento.
Di seguito le principali novità che riguardano le varie categorie di lavoratori.
- Assegno di inclusione: da gennaio 2024 sparirà il reddito di cittadinanza e arriverà l’assegno di inclusione per le famiglie in cui sono presenti disabili, minori o persone di età superiore ai 60 anni. Potrà essere percepito per 18 mesi rinnovabili di altri 12.
- Strumento di attivazione al lavoro: da settembre chi partecipa a corsi di formazione, di qualificazione professionale o a progetti utili alla collettività sarà beneficiario di 350 euro mensili per massimo dodici mesi purché sottoscrivano una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e un patto di servizio personalizzato.
- Assegno unico: è concessa la maggiorazione dell’assegno unico universale anche per i nuclei familiari ove sia presente un solo genitore lavoratore perché l’altro genitore è deceduto.
- Contratto di espansione: per le aziende che hanno in essere un processo di reindustrializzazione e riorganizzazione viene prorogato al 31 dicembre 2023 il contratto di espansione con la possibilità di uscita fino a 5 anni dalla maturazione dei requisiti pensionistici.
- Fringe benefit: la soglia di fringe benefit aumenta a 3.000 euro esentasse per tutti i lavoratori dipendenti con figli minori, comprese le somme per il pagamento delle utenze domestiche.
- Fondo di conciliazione: sono stati stanziati 60 milioni di euro per la creazione di un fondo volto a sostenere le famiglie nella conciliazione tra vita privata e lavoro. In particolare, il fondo verrà utilizzato per potenziare i centri estivi, i servizi socioeducativi territoriali e i centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori.
Studio Tavella