Il 20 marzo 2023 l’Agenzia delle Entrate ha fissato la percentuale di credito d’imposta utilizzabile per le spese sostenute nel 2022 nell’ambito del c.d. bonus e-commerce agricoltura.
Con provvedimento n. 94679 l’AdE ha stabilito che anche per l’anno 2022 il bonus sarà fruibile al 100%.
Ma vediamo più nello specifico i requisiti del bonus e-commerce agricoltura.
Il bonus e-commerce agricoltura è un credito d’imposta per le spese sostenute nel 2022 per il miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale e per la messa in opera di attività e di progetti legati all’incremento delle esportazioni. Tali progetti devono riguardare dotazioni tecnologiche, software, progettazione, implementazione e sviluppo di database e sistemi di sicurezza. Sono inoltre comprese anche le spese sostenute per la creazione, ove necessario, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri e per la stipula di accordi con spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali.
Fondamentalmente si tratta di un bonus finalizzato al potenziamento del commercio elettronico e della vendita online affinché vi sia una diffusione maggiore dei prodotti Made in Italy.
I beneficiari sono esclusivamente le reti di imprese agricole e agroalimentari, costituite ex art. 3 d.l. n. 5/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 33/2009. Il medesimo articolo si occupa di tratteggiare i contorni delle reti di impresa e di specificare gli scopi da perseguire con la sottoscrizione del contratto di collaborazione tra imprese.
Nello specifico la definizione è: “con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa”.
Un punto di forza di questo modello di business è l’autonomia che viene lasciata a ciascuna impresa facente parte della rete.
Nella creazione di un modello di e-commerce le reti di imprese agricole e agroalimentari possono quindi beneficiare di un credito di imposta che spetta nella misura del 40% dell’importo degli investimenti sostenuti e comunque nel limite di 50.000 euro. Nello specifico, l’importo dell’agevolazione varia in funzione dell’attività prevalente effettivamente svolta e dichiarata ai fini IVA e della dimensione delle imprese interessate, ossia:
- 40% e nel limite di 50.000 euro dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le PMI operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli;
- 40% e nel limite di 25.000 euro dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le grandi imprese che operano nel settore della produzione primaria;
- 40% e nel limite di 50.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le PMI agroalimentari.
Il bonus è stato però scarsamente utilizzato dalle imprese nazionali in quanto, nella stessa nota dell’Agenzia delle Entrate, si legge che l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni presentate è inferiore al limite di spesa. Questo è il motivo per cui la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è pari al 100 per cento dell’importo del credito richiesto.
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