S.I.S.S.I. 2.0 - E- commerce e agricoltura: credito d’imposta a tutela del Made in Italy

18 Aprile 2023
Il 20 marzo 2023 l’Agenzia delle Entrate ha fissato la percentuale di credito d’imposta utilizzabile per le spese sostenute nel 2022 nell’ambito del c.d. bonus e-commerce agricoltura.

Con provvedimento n. 94679 l’AdE ha stabilito che anche per l’anno 2022 il bonus sarà fruibile al 100%.

Ma vediamo più nello specifico i requisiti del bonus e-commerce agricoltura.

Il bonus e-commerce agricoltura è un credito d’imposta per le spese sostenute nel 2022 per il miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale e per la messa in opera di attività e di progetti legati all’incremento delle esportazioni. Tali progetti devono riguardare dotazioni tecnologiche, software, progettazione, implementazione e sviluppo di database e sistemi di sicurezza. Sono inoltre comprese anche le spese sostenute per la creazione, ove necessario, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri e per la stipula di accordi con spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali.

Fondamentalmente si tratta di un bonus finalizzato al potenziamento del commercio elettronico e della vendita online affinché vi sia una diffusione maggiore dei prodotti Made in Italy.

I beneficiari sono esclusivamente le reti di imprese agricole e agroalimentari, costituite ex art. 3 d.l. n. 5/2009, convertito, con modificazioni, dalla l. n. 33/2009. Il medesimo articolo si occupa di tratteggiare i contorni delle reti di impresa e di specificare gli scopi da perseguire con la sottoscrizione del contratto di collaborazione tra imprese.

Nello specifico la definizione è: “con il contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ancora ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa”.

Un punto di forza di questo modello di business è l’autonomia che viene lasciata a ciascuna impresa facente parte della rete.

Nella creazione di un modello di e-commerce le reti di imprese agricole e agroalimentari possono quindi beneficiare di un credito di imposta che spetta nella misura del 40% dell’importo degli investimenti sostenuti e comunque nel limite di 50.000 euro. Nello specifico, l’importo dell’agevolazione varia in funzione dell’attività prevalente effettivamente svolta e dichiarata ai fini IVA e della dimensione delle imprese interessate, ossia:

  • 40% e nel limite di 50.000 euro dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le PMI operanti nella produzione primaria di prodotti agricoli;
  • 40% e nel limite di 25.000 euro dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le grandi imprese che operano nel settore della produzione primaria;
  • 40% e nel limite di 50.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari dell’importo degli investimenti realizzati in ciascuno dei periodi previsti per le PMI agroalimentari.

Il bonus è stato però scarsamente utilizzato dalle imprese nazionali in quanto, nella stessa nota dell’Agenzia delle Entrate, si legge che l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesti in base alle comunicazioni presentate è inferiore al limite di spesa. Questo è il motivo per cui la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è pari al 100 per cento dell’importo del credito richiesto.

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