Il Consiglio dei ministri ha approvato il testo di una legge delega, che ora dovrà superare il vaglio del Parlamento, contenente i criteri per la riforma dei redditi agricoli.
In primo luogo, è stato proposto di modificare l’art. 2135 del Codice civile, che elenca le attività di coltivazione, al fine di prendere in considerazione anche le più evolute forme di coltivazione quali le vertical farm e le coltivazioni idroponiche. Infatti, queste due forme di coltura non hanno una normativa fiscale adeguata in quanto non è mai stato stabilito il limite produttivo da prendere in considerazione per il calcolo del reddito di impresa.
Il secondo punto prevede delle novità per le forme di coltivazione che siano rispettose della tutela dell’ambiente e attente alla lotta ai cambiamenti climatici. In tal caso si è prevista una modifica ai redditi prodotti dalla cattura di CO2 rendendo l’imposizione più semplificata. Probabilmente verrà introdotta una tassazione forfettaria.
La terza indicazione riguarda la digitalizzazione dei procedimenti di aggiornamento catastale annuale delle qualità delle colture.
L’ultimo punto riguarda il regime fiscale dei terreni che vengono lavorati da soggetti titolari di pensione; il governo punta ad incentivare queste forme con dei benefici fiscali che dovranno essere individuati dal Parlamento.
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