Come è noto nel 2016 è stato emanato il Regolamento europeo sulla tutela dei dati personali, il GDPR, a cui tutti gli operatori europei si sono adeguati nel corso degli ultimi anni.
Sono rimaste però delle divergenze applicative nei vari Stati membri e non vi è pertanto una tutela uniforme in tutto lo spazio dell’Unione dei dati personali, siano essi sensibili o no. Al fine di armonizzare la legislazione è recentemente intervenuta la commissione europea emanando un documento volto all’armonizzazione e alla cooperazione tra tutti i paesi europei.
Tale documento è stato emanato dopo aver riscontrato che il punto di maggior divergenza tra i vari stati era la diversità di comportamento tenuta dalle autorità di supervisione nazionali.
Il documento della commissione ha come obiettivo l’individuazione di regole pratiche volte ad uniformare l’applicazione del regolamento 2016/679.
Tra le varie proposte si cita ad esempio l’istituzione di un obbligo in capo a ciascun Garante nazionale di inviare un report alle parti dal quale emergano i punti salienti della questione affrontata, gli elementi di indagine ed esprimendo un’opinione sul caso di specie.
Un altro argomento inserito nel documento riguarda la miglior individuazione degli elementi minimi ed indispensabili che gli interessati devono inserire nel reclamo oltre alla concreta attuazione di strumenti volti a tenere aggiornato il reclamante circa la sorte del suo reclamo.
Si potrebbe in sintesi dire che vengono rafforzati il principio del contraddittorio e della trasparenza.
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