Il testo unico sulla sicurezza sul lavoro si occupa di disciplinare anche le misure da adottare per evitare l’esposizione ad agenti fisici, chimici e cancerogeni.
Per agenti fisici si intendono “il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, il microclima, le atmosfere iperbariche” e le radiazioni ionizzanti, le quali sono però disciplinate da un diverso decreto legislativo.
La valutazione circa i rischi fisici deve essere rinnovata dal datore di lavoro ogni 5 anni ed in ogni caso in occasione di eventi nuovi o qualora ciò sia indicato da parte della sorveglianza sanitaria. Una volta effettuata la valutazione sarà onere del datore di lavoro assicurarsi che non vengano superati i valori limite di esposizione.
Per quanto riguarda gli agenti chimici gli artt. 221 e 222 si preoccupano di definire gli agenti chimici e gli agenti chimici pericolosi. Per quanto riguarda il rischio di esposizione la normativa prevede un obbligo valutativo particolarmente complesso ed approfondito che si basa, tra le altre, sulle proprietà biologiche specifiche di ciascun elemento. Una volta valutato il rischio vi è l’obbligo di sostituzione dei prodotti o dei processi con prodotti o processi non pericolosi o meno pericolosi.
Vi è infine l’obbligo per il datore di lavoro di predisporre procedure di intervento mirate con periodiche esercitazioni per far fronte a emergenze o incidenti. Concludendo si segnala che nel caso di esposizioni ad agenti chimici la sorveglianza sanitaria dovrà essere rafforzata.
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