Il 25 agosto entra in vigore il Regolamento UE chiamato Digital Services Act che punta ad arginare le gravi violazioni che i vari siti internet commettono ogni giorno. In particolare, vi è un occhio di riguardo per la privacy e per la protezione dei minori.
La regola che ha guidato l’intera redazione del Regolamento è il principio per il quale ciò che è illecito offline debba esserlo anche online; il Regolamento quindi si propone di creare un ambiente virtuale più sicuro ove i consumatori e i minori siano più tutelati.
Di seguito alcuni obblighi che il Regolamento ha introdotto.
Vi sarà l’obbligo per le piattaforme informatiche di introdurre un sistema di segnalazione di contenuti illegali con onore dei gestori del sito di vagliare le segnalazioni e rimuovere i contenuti illeciti nel minor tempo possibile.
Vi sarà il divieto di visualizzare pubblicità che siano fondati su dati sensibili quali l’origine etnica, opinioni politiche, credo religioso e orientamento sessuale.
Una volta scaduto il termine per adeguarsi, il Digital Services Act dovrà essere rispettato da tutte le più importanti piattaforme digitali (vi è infatti un requisito numerico per il quale il regolamento deve essere applicato a tutte le piattaforme che hanno almeno 45 milioni di utenti attivi online ogni mese).
Se tale adeguamento non avverrà, le sanzioni previste sono veramente elevate dal momento che potranno essere comminate multe per un valore massimo del 6% del fatturato annuo della singola piattaforma e, in caso di recidiva, vi sarà il divieto di operare sul territorio europeo.
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