Al via il percorso di formazione dell’Ateneo friulano, rivolto a 12 laureati figli di emigrati all’estero
Radici comuni che dal Friuli, dall’Argentina e dal Brasile si ricongiungono a Udine, alimentate da un progetto di ricerca e imprenditorialità dell’Ateneo friulano e sbocciate in una rete di laureati figli di seconda, terza o quarta generazione, di emigrati all’estero.
È il senso del Corso di perfezionamento Valori identitari e imprenditorialità giunto alla sua decima edizione e promosso dal Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e l’Ente Friuli nel Mondo e diretto da Raffaella Bombi. Ogni anno 12 laureati frequentano 150 ore di corso, che includono un percorso di tirocinio imprenditoriale, con l’obiettivo di rafforzare la conoscenza della cultura, della lingua e dei valori regionali, nonché favorire la creazione di opportunità economiche.
“La Regione ha sempre sostenuto convintamente l’attività dei corregionali all’estero perché il Friuli Venezia Giulia è stata terra di forte emigrazione, tanto che gli emigrati all’estero friulani e giuliani dalla prima alla quarta generazione costituiscono una comunità più numerosa degli attuali abitanti del Friuli Venezia Giulia” ha affermato l’assessore regionale alle Autonomie locali, corregionali all’estero e lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, aggiungendo che “per questo motivo abbiamo sempre sentito l’obbligo morale di rinsaldare le radici e i valori identitari, di far sentire più vicini a noi i tanti anziani e giovani che hanno origini nel nostro territorio”.
Pilastro dell’iniziativa è, oltre al percorso formativo, l’attività di tirocinio che a causa della pandemia nelle ultime due edizioni è stata sospesa e sostituita con un progetto online.
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