Con il decreto lavoro sono state introdotte delle agevolazioni per i dipendenti con i figli a carico, i cosiddetti fringe benefit, e recentemente l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare che chiarisce i limiti di applicazione.
In particolare, il decreto lavoro ha innalzato a 3.000 euro il limite di esenzione dei fringe benefit per l’anno di imposta 2023 per i lavoratori dipendenti che hanno figli e che rientrato nella classificazione di cui all’art. 12, comma 2 del TUIR. L’agevolazione è prevista per ogni genitore e spetta anche a coloro che non potrebbero beneficiare della detrazione per i figli a carico poiché percepiscono l’assegno unico.
Si rammenta che, esclusivamente per il 2023, tra i benefit sono state ricomprese anche le somme erogate dai datori di lavoro per le utenze domestiche.
Il decreto lavoro ha previsto che la misura possa essere applicata solamente se il lavoratore rilascia, in via preventiva, una dichiarazione al datore di lavoro con la quale dichiari di avere diritto alla misura ed inserendo nella stessa dichiarazione i codici fiscali dei figli a carico.
Proprio questo ultimo adempimento è stato oggetto del chiarimento offerto dall’Agenzia delle Entrate con la circolare del 1° agosto.
È stato infatti precisato che il beneficio per tutto il periodo di imposta 2023 può essere riconosciuto anche in assenza della dichiarazione di cui sopra purché la stessa pervenga al datore di lavoro entro la chiusura dello stesso periodo di imposta.
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