Recentemente la Cassazione, incaricata di valutare la responsabilità del datore di lavoro per un infortunio accaduto ad un lavoratore, ha ribadito il principio secondo il quale il datore di lavoro è obbligato ad accertare che i macchinari siano conformi a quanto previsto dalla legge a nulla rilevando la sola presenza della marcatura “CE”.
Nel caso di specie il datore di lavoro riteneva di andare esente da responsabilità in quanto il macchinario che aveva causato l’infortunio era marcato “CE” ed inoltre la notorietà e serietà del costruttore aveva causato un tale affidamento sulla conformità alla legge dei macchinari che il datore di lavoro non poteva essere ritenuto responsabile dell’infortunio.
La Cassazione, nel respingere la tesi del ricorrente, ribadisce che il datore di lavoro, essendo responsabile della sicurezza, è tenuto ad accertare la corrispondenza ai requisiti di legge dei macchinari utilizzati e risponde dell’infortunio occorso ad un dipendente a causa della mancanza di tali requisiti. Né la presenza sul macchinario della marcatura di conformità “CE”, né l’affidamento riposto nella notorietà e nella competenza tecnica del costruttore valgono ad esonerarlo dalle sue responsabilità.
Viene inoltre ribadito che, in ogni caso, anche se l’evento dannoso sia stato determinato dalla violazione delle norme antinfortunistiche in sede di fabbricazione della macchina, la responsabilità del costruttore non andrebbe in ogni caso ad escludere la responsabilità del datore di lavoro.
Sul datore di lavoro infatti permane l’obbligo di eliminare le fonti di pericolo per i lavoratori anche nel caso in cui la progettazione del macchinario non sia stata fatta a norma di legge da parte del costruttore; la responsabilità del datore di lavoro viene meno solamente se il vizio di costruzione non può essere riconosciuto con l’ordinaria diligenza.
Ad Formandum
