S.I.S.S.I. 2.0 - Licenziamento valido anche senza la prova dell’avvenuta consegna della raccomandata

14 Agosto 2023
Con sentenza n. 15397 del 2023 la Cassazione si è discostata dalla giurisprudenza precedenze in tema di prova della consegna della raccomandata contenente il licenziamento.

Il caso di specie riguardava una lettera di licenziamento inviata tramite raccomandata la quale, decorso il termine di giacenza, era stata restituita al mittente per compiuta giacenza. Impugnava il licenziamento la lavoratrice sostenendo che non era stato immesso nella buchetta delle lettere l’avviso di deposito della raccomandata e che pertanto non c’era la prova dell’effettiva conoscenza del provvedimento.

La Cassazione rigetta il ricorso della lavoratrice con un’argomentazione particolarmente interessante visto che si discosta dall’orientamento pacifico degli ultimi anni ed è destinata a creare molteplici problemi interpretativi agli operatori del diritto.

La Corte, infatti, rileva che la presunzione legale di conoscenza degli atti unilaterali diretti a un determinato destinatario è valida per il solo fatto dell’arrivo dell’atto nel luogo indicato nella norma e può essere superata solo qualora sia fornita la prova dell’impossibilità incolpevole di esserne venuti a conoscenza.

Infine, sancisce come nel caso di specie, vi fosse la prova della compiuta giacenza e che la lavoratrice non aveva provato l’impossibilità incolpevole di aver avuto notizia della comunicazione visto che la raccomandata era stata spedita all’indirizzo dichiarato al datore di lavoro.

La sentenza è già stata aspramente critica dal momento che un principio saldo è sempre stato quello per cui, nel caso in cui l’avviso di ricevimento non contenga una precisa menzione di tutte le operazioni compiute e, in difetto di dimostrazione dell’attività svolta dall’ufficiale postale, la notifica deve essere ritenuta radicalmente nulla. Tale principio è posto a tutela del diritto di difesa sancito dalla Costituzione.

Bisogna solamente attendere ulteriori pronunce della Cassazione per comprendere se si tratti di un’interpretazione solitaria oppure se ci troviamo davanti ad un vero e proprio revirement.

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